Come si diventa un fotografo di matrimoni professionista

Il percorso professionale che porta a essere fotografi di matrimoni è sempre diverso per ciascuno di noi, senza dubbio, ma c’è sempre una molla che scatta. Dipende anche dalle propensioni artistiche che abbiamo. Non bisogna comunque pensare che fotografare matrimoni sia una banalizzazione di un’arte più ampia, perché non è così. Esiste sicuramente il caso in cui il fotografo sceglie di fotografare matrimoni per tirare a campare ma in fondo si sente più artista ma questi casi sono spesso evidenti dal loro portfolio. I cosiddetti fotografi creativi che cercano di creare composizioni pretenziose in ogni scatto e finiscono per creare album di matrimonio confusi, inutilmente ricercati e spesso anche tendenti al buffo o al kitsch.

Chi si dedica al matrimonio e lo fa con passione si vede. Una passione che non deve essere vista con ingenuità perché i matrimoni offrono l’occasione per dare il meglio in molti aspetti della fotografia. I ritrattisti con la passione per la messa in posa e la composizione visiva, oltre che per uno storytelling visivo strutturato e sofisticato, possono sfogare con costanza nelle messe in posa e nei ritratti di matrimoni questo loro stile e dal portfolio si vedranno i segni di tutto ciò. Si impara a fare composizioni sempre più ricercate e si migliora sempre anche nei piccoli dettagli.

Chi invece, come me, ha scelto lo stile del reportage è forse ancora più fortunato perché i matrimoni, fattispecie in un paese con una forte identità come il nostro dove la bellezza si insidia in ogni aspetto della nostra vita, sono un racconto continuo fatto delle gesta di chi li vive. In ogni matrimonio esistono infiniti scatti possibili per chi sa leggere la scena e le persone. Mi piace molto poter essere testimone di tanta bellezza in divenire e di poterla imprimere in un istante per sempre con la mia macchina fotografica. Il reportage poi mi porta anche altrove, per esempio a girare il mondo per catturare vite diverse che offrono nuovi punti di vista. I matrimoni mi aiutano a crescere professionalmente e artisticamente come fotografo, i viaggi e gli scatti di arte mi permettono di rimettermi in gioco per tornare ancora migliorato nuovamente ai matrimoni.

Esistono poi le vicende personali che ti portano a prendere una strada piuttosto che un’altra. Nel mio caso la nascita della mia bambina ma ognuno ha la sua. Quando mi sono ritrovato ad avere meno tempo e meno occasioni per viaggiare e scattare fotografie mi è mancato qualcosa ma grazie ai matrimoni mi sono ritrovato e ho riscoperto una passione incredibile per la fotografia. Ogni matrimonio è una storia da vivere e da raccontare. Una storia che vale mille viaggi e che mi rende orgoglioso di fare questo lavoro oltre che ad aiutarmi a crescere come fotografo. Per fare il fotografo di matrimoni professionista serve soprattutto questo: imparare a leggere il mondo. Se ogni matrimonio è una storia da vivere e da raccontare allora bisogna imparare a distinguere i momenti che la scandiscono e raccontarli in modo da ricostruire un piccolo mosaico di vita. Si può fare con i ritratti o con il reportage, l’importante è comunque cogliere questa dimensione. Tanto più che più si impara a leggere il mondo, maggiore è la bellezza che vi si trova. Chi crede che i matrimoni siano tutti uguali deve forse aprire un po' la sua mente e rendersi conto che se ogni persona è unica, ancora di più lo sono gli eventi dove le persone si mettono in gioco e interagiscono fra di loro. Se questo evento è un matrimonio, il giorno più bello, allora tutto questo vale doppio.

Gli accorgimenti tecnici da prendere per intraprendere la carriera di fotografo di matrimoni non sono però da sottovalutare. Con il fatto che un matrimonio è pieno di belle persone e belle situazioni si può finire a pensare che basti scattare e il resto viene da sé. In realtà è forse più difficile perché le composizioni che si creano avranno una notevole importanza per gli sposi e per i loro cari mentre la costante presenza di scatti spontanei richiede prontezza di riflessi e un occhio allenato. Per ottenere queste cose bisogna studiare e allenarsi tanto nei fondamentali come le nozioni di prospettiva, fuoco, composizioni, luci e tutto il resto. Bisogna anche sapere conoscere il proprio strumento con tutte le sue possibili impostazioni, che sono tante in una macchina fotografica. La macchina non scatterà mai le foto per noi ma sarà sicuramente un alleato importante, per non dire fondamentale. Non bisogna mai risparmiare sui mezzi e sulla strumentazione pensando si rifarsi con una presunta bravura tutta da maturare. Tanto più che se gli scatti rendono male si finisce per rovinare un momento troppo importante e di rovinarsi la carriera sul nascere.

Tecnica e strumentazione di qualità sono quindi i due pilastri portanti su cui trovare sé stessi dal punto di vista artistico e professionale. Il matrimonio ha qualcosa da dare a chiunque abbia la passione per la fotografia, bisogna solo sapere guardare e sapersi mettere in gioco. Bisogna imparare anche a sapere “usare” il nostro stile come se fosse uno strumento e non semplicemente ritrovare le proprie idiosincrasie nell’oggetto dei nostri scatti. Solo così si può crescere sia dal punto di vista professionale che personale.

Condividi